APOLLONI – (30 aprile 1764). Giuseppe Maria di Domenico, cassiere dei Ceppi, e fratelli. Godimenti dei maggiori onori e cariche pubbliche [LIII, 1].
BIGALLI – (30 aprile 1764). Giuliano di Pietro. Ammissione al grado del gonfalonierato dal 1699 su ordine di grazia granducale1043 [LIII, 2].
BIZZOCCHI – (30 aprile 1764). Cavaliere Niccolò e fratelli. Il comparente era governatore dell’Opera del Sacro Cingolo, auditore e canonico della cattedrale. Ammissione all’Ordine stefaniano [LIII, 3].
BIZZOCCHI – (30 aprile 1764). Giulio Antonio di Ciriaco e fratelli. Residenze nel gonfalonierato1044 [LIII, 4].
1044 Le entrate familiari risultavano piuttosto scarse.
BIZZOCCHI – (4 marzo 1765). Jacopo di Baccio. Residenze nel gonfalonierato1045 [LIII, 5].
1045 Le entrate familiari risultavano piuttosto scarse.
BOCCHINERI – (4 marzo 1765). Cavaliere Domenico, già ammessi all’Ordine stefaniano per giustizia. Principali godimenti pubblici, si era già richiesta l’ascrizione alla nobiltà (o al patriziato, se possibile) di Firenze, e si rimandava alla documentazione presentata in quella occasione [LIII, 6].
BUONAMICI – (4 marzo 1765). Antonio di Francesco. Fedi del godimento dei maggiori onori pubblici1046 [LIII, 7].
1046 Non risultava che possedessero beni stabili, si mantenevano «di loro industrie» e di impieghi comunitativi.
BUONAMICI – (4 marzo 1765). Clemente di Antonio. Residenze nel gonfalonierato [LIII, 8].
BUONAMICI – (4 marzo 1765). Ottavio di Raffaello. Residenze nel gonfalonierato [LIII, 9].
BUONAMICI dalle CARCERI – (4 marzo 1765 e 4 agosto 1794). Cavaliere Casimiro del cavaliere Giovanni Francesco, governatore dello Spedale di Prato. Ammissione all’Ordine stefaniano. Residenze nel gonfalonierato [LIII, 10].
CARNESECCHI – (4 marzo 1765). Sebastiano di Lorenzo. Residenze nel gonfalonierato per giustizia [LIII, 11].
CICAMBELLI – (30 aprile 1764). Pier Francesco di Rocco. Residenze nel gonfalonierato per grazia del granduca Ferdinando del 1614, ma anche del priorato – per giustizia – dal 1517 [LIII, 12].
CONVENEVOLI – (30 aprile 1764). Antonio Francesco. Residenze nel gonfalonierato dal 1526 [LIII,
13].
DAL BO – (4 novembre 1793). Antonio di Rocco. Gonfalonierato esercitato dal 1657, parentadi nobili, patrimonio più che idoneo1047 [LXVIII, 6].
1047 Si allega copia di motuproprio di Cosimo III del 20 novembre 1721 in base al quale si riconosce la residenza nel gonfalonierato titolo per vestire per giustizia l’abito stefaniano.
DESII – (4 marzo 1765). Giuseppe Maria di Andrea. Residenze nel gonfalonierato [LIII, 14].
DRAGONI – (30 aprile 1764). Auditore Girolamo e fratelli. Fedi dei godimenti dei primi onori cittadini1048 [LIII, 15].
1048 Il comparente allegò la rinunzia all’esercizio del suo impiego di causidico e notaio presso la cancelleria della Camera maggiore e grascia. Esiguità delle entrate familiari.
FAZZI negli AMERIGHI – (19 settembre 1768). Francesca di Simone. Residenze nel gonfalonierato [LIII, 16].
GATTI – (30 aprile 1764). Giuseppe di Niccolò. Residenze nel gonfalonierato1049 [LIII, 17].
1049 Il comparente confessò di non possedere alcun bene stabile, ma di vivere con «lucri avventizi» provenienti da impieghi comunitativi e dal beneficio di alcune pensioni.
GEPPI – (30 aprile 1764). Cavaliere Pietro di Filippo, già ammesso all’Ordine stefaniano per giustizia e fondazione di commenda. Residenze nel gonfalonierato1050 [LIII, 18].
1050 Il fratello del comparente è provveditore della Comunità.
GHINI – (30 aprile 1764). Girolamo di Giuseppe. Residenze nel gonfalonierato [LIII, 19].
GIUNTI MODESTI – (4 marzo 1765). Giulio e Giovanni. Residenze nel gonfalonierato1051 [LIII, 20].
1051 In possesso della cittadinanza fiorentina (ove si era richiesta anche l’ascrizione alla nobiltà).
GOGGI – (30 aprile 1764). Cavaliere Alessandro. Residenze nel gonfalonierato. Ammissione all’Ordine stefaniano1052 [LIII, 21].
1052 Aveva richiesto l’ammissione anche alla nobiltà fiorentina.
LEONETTI – (30 aprile 1764). Giuseppe di Giovanni Battista1053. Ammissione per giustizia all’Ordine di
S. Stefano [LIII, 22].
1053 Il comparente è provveditore all’Ufficio dei fiumi, mentre il fratello provveditore del Monte Pio di Prato.
LEONETTI – (30 aprile 1764). Andrea di Tommaso. Residenze nel gonfalonierato per giustizia1054 [LIII, 23].
1054 Esiguo patrimonio, non si produsse neppure la fede della Decima per non aver potuto presentare la voltura.
MANNUCCI – (18 gennaio 1762). Carlo di Giovanni. Residenze nel gonfalonierato [LIV, 1].
MARCOVALDI – (30 aprile 1764). Buoninsegna, cassiere dello Spedale locale, e fratelli. Residenze nel gonfalonierato [LIV, 2].
MEUCCI – (30 marzo 1765). Ferdinando. Residenze nel gonfalonierato e nel priorato1055 [LIV, 3].
1055 Il dottor Ferdinando di Clemente Meucci, comparente, nel 1750 era stato squittinato ed era riseduto come gonfaloniere, mentre la sua famiglia aveva esercitato il priorato dal 1669. Il comparente svolgeva però l’incarico di cancelliere e notaio del vescovado di Prato. La famiglia si tramandava l’incarico di cancelliere vescovile dal 1631 ininterrottamente e, anche se non poteva contare su un patrimonio particolarmente cospicuo, aveva sempre mantenuto un certo decoro. Il comparente però non poteva permettersi di lasciare l’impiego, che gli garantiva circa 250 scudi l’anno, assai importanti per mantenere una famiglia numerosa, e nel dicembre 1751 aveva perciò chiesto grazia di poter continuare tale esercizio senza pregiudizio della sua nobiltà. L’istanza non fu accolta e le sue dimissioni furono accolte dal vescovo l’otto novembre 1756 (ASFi, Deputazione, 114, ins.1).
MIGLIORATI – (4 marzo 1765). Cosimo e Pompeo. Residenze nel gonfalonierato dal 13291056 [LIV, 4].
1056 Grazia di civiltà ed abilità agli onori di Firenze ricevuta da Cosimo I Medici nel 1555.
MIGLIORATI – (4 marzo 1765). Cavaliere Giovanni Domenico del cavaliere Giovanni. Residenze nel gonfalonierato e ammissione per commenda all’Ordine stefaniano [LIV, 5].
NALDINI RINALDESCHI – (20 settembre 1784). Domenico e fratelli. Si dicono già ammessi al patriziato fiorentino (per quanto non risulti alcun documento in merito). Ammissione per giustizia agli ordini di S. Stefano e Malta1057 [LIV, 6]. 1057 Nel 1322 la famiglia era stata indicata tra le «grandi e magnate» di Prato. Memoriali storici e genealogici.
NOVELLUCCI – (4 marzo 1765). Giovanni Francesco e Giovanni Girolamo. Godimenti delle prime magistrature e della cittadinanza fiorentina dal 1349, ove pure richiesero l’ascrizione ai libri d’oro. Residenze nel gonfalonierato [LIV, 7].
DEGLI ORGANI – (4 marzo 1765). Andrea di Francesco. Residenze nel gonfalonierato [LIV, 8].
PALLI – (19 giugno 1778). Lazzaro, avvocato concistoriale a Roma, e fratelli. Chiesero e ottennero grazia di un diploma di nobiltà da Pietro Leopoldo [LIV, 9].
PELLEGRINI – (9 settembre 1771). Antonio Giuseppe. Ottenne grazia di un diploma di nobiltà da Pietro Leopoldo1058 [LIV, 10].
1058 Il comparente, consigliere del regio Consiglio dell’imperatrice in Lombardia. In virtù dell’ultima legge araldica in vigore a Milano, vi godeva tutti gli onori di nobiltà.