BAVA – (28 febbraio 1757). Cavaliere Antonio di Serafino, già ammesso all’Ordine stefaniano per giustizia [XLII, 1].
BARDINI – (21 marzo 1757). Cavaliere Giuseppe (non si attestò l’Ordine cavalleresco di appartenenza del comparente). Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato e propostato)[XLII, 3].
BARDINI – (21 marzo 1757). Baldassarre di Giulio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (propostato e priorato)958[XLII, 4].
958 La famiglia Bardini, nella persona del cavalier Giulio, poteva fregiarsi della cittadinanza fiorentina per averla ottenuta in surroga dall’estinzione della famiglia di Bernardo Inghirami, che a sua volta l’aveva ottenuta a seguito dell’estinzione del casato Babbi, originario beneficiato del privilegio dal 1555, in ASFi, Deputazione, 115, cc.n.n
BARZONI – (9 maggio 1757). Giovanni Lorenzo, canonico Antonino. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato e propostato) [XLII, 5].
DE BUONAMICI – (9 maggio 1757). Cavaliere Michele, già ammesso per giustizia all’Ordine stefaniano e impiegato alla cassa del Monte Pio di Volterra. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato e propostato) [XLII, 6].
CAFFERECCI – (19 dicembre 1757). Ascanio Carlo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (propostato e priorato) [XLII, 7].
CECINA – (21 marzo 1757). Antonio Lorenzo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato e propostato) [XLII, 8].
CONTUGI – (21 marzo 1757). Cavaliere Giuseppe Maria, già ammesso all’Ordine stefaniano per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato e propostato dei priori) [XLII, 9].
CORTINUOVI – (9 maggio 1757). Cavaliere Lino di Lodovico, già ammesso per giustizia all’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato) [XLII, 10].
FALCONCINI – (28 febbraio 1757). Cavaliere Giovanni Andrea, già ammesso per giustizia all’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato e propostato) [XLII, 11].
FALCONCINI – (28 febbraio 1757). Cavaliere Luigi del cavaliere Francesco, già nell’Ordine stefaniano per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XLII, 12].
FEI – (25 luglio 1757). Giovanni Jacopo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XLII, 12].
DE’ FORTI – (19 dicembre 1757). Pietro e il fratello, originari di Volterra anche se residenti a Firenze. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato) [XLII, 14].
GIUSTI – (25 luglio 1757). Cavaliere Alessandro. Abitanti a Colle. Già ammessi per giustizia all’Ordine stefaniano fin dal 1571. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato)959 [XLII, 15].
GUARNACCI – (28 febbraio 1757). Cavaliere Raffaello Ottaviano. Ammissione agli Ordini di Malta e
S. Stefano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XLII, 16].
959 Diploma di nobiltà patrizia conferito loro dai Conservatori di Orvieto. Diploma di conti del Sacro Palazzo e cavalieri dello Speron d’Oro del 1546. Diploma di ammissione alla cittadinanza e patriziato romano del 1588. Il comparente fece domanda di ammissione al patriziato fiorentino nel 1786.
GUIDI – (decreto di ammissione al patriziato volterrano del 21 marzo 1757, decreto di ammissione al patriziato fiorentino del 14 febbraio 1782). Cavalier conte Jacopo. Ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia e al gerosolimitano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XLII, 17].
INCONTRI – (28 febbraio 1757). Marchese priore Ferdinando, abitante a Firenze ove aveva già prodotto le prove per l’ammissione al patriziato. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XLII, 18].
INCONTRI – (28 febbraio 1757). Monsignore Francesco, arcivescovo di Firenze. Ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato e propostato dei priori) [XLII, 19].
INCONTRI – (28 febbraio 1757). Primicerio e Raffello di Filippo. Ammissione per giustizia all’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato e propostato) [XLII, 20].
INCONTRI – (28 febbraio 1757). Cammillo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XLII, 21].
INCONTRI – (28 febbraio 1757). Balì Ottaviano, già ammesso per giustizia all’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XLII, 22].
INCONTRI – (9 marzo 1757). Dorotea nei Pitti. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XLII, 23].
INGHIRAMI – (21 marzo 1757). Cavaliere priore Girolamo e Giuseppe, di Prato. Ammissione per giustizia all’Ordine stefaniano e di Malta (per quarto). Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Il cavaliere priore Gian Gastone ottenne decreto di ammissione il 19 settembre 1792 alla nobiltà di Prato960 [XLII, 24].
960 I documenti presentati a testimonianza della propria illustre origine furono numerosi.
INGHIRAMI -(21 marzo 1757). Cavalier Curzio (non si documentò a quale Ordine cavalleresco appartenesse, ma era quello di S. Stefano). Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XLII, 25].
LEONORI – (21 marzo 1757). Cavaliere Benedetto (ammesso all’Ordine stefaniano, ma le fedi di ammissione non si allegarono). Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine [XLIII, 1].
LISCI – (27 luglio 1757). Cavaliere Benedetto. Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine (priorato e propostato). Ammissione all’Ordine stefaniano [XLIII, 2].
MAFFEI – (28 febbraio 1757). Cavaliere Mario di Cammillo e Francesco di Ascanio. Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine (priorato e propostato). Ammissione all’Ordine di S. Stefano per giustizia961 [XLIII, 2 bis].
961 Privilegio della cittadinanza fiorentina conferito per diploma granducale di Cosimo I nel 1556.
MAFFEI – (9 maggio 1757). Florida del cavalier Lodovico. Ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia [XLIII, 3].
MINUCCI – (21 marzo 1757). Tommaso del cavaliere Alessandro. Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine. Ammissione all’Ordine di S. Stefano per giustizia [XLIII, 4].
MINUCCI – (22 giugno 1791). Bartolomeo di Cosimo. Ammissione all’Ordine stefaniano. Provò la discendenza dallo stesso stipite dei Minucci già riconosciuti patrizi volterrani nel 1757 [LXVI, 6].
NALDINI – (19 dicembre 1757). Francesco e fratelli. Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine dal 1362 [XLIII, 5].
ORMANNI – (9 maggio 1757). Girolamo. Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine [XLIII, 6].
PAGNINI – (25 luglio 1757). Vincenzio. Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine962 [XLIII, 7].
962 Il comparente, al tempo sottoprovveditore dell’Ufficio del sale di Volterra, aveva svolto l’impiego di archivista pubblico e generale dell’archivio volterrano fin dal 1740, incarico destinato ai notai del Collegio della città. Per non arrecare pregiudizio alla propria nobiltà, conformemente a quanto prescritto dalla legge per la nobiltà del 1750, l’oratore aveva rinunciato alla qualità di notaio.
PAGNINI – (30 giugno 1779). Giovanni Francesco, Giuseppe di Paolo, Raffaello di Giacomo. Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine963 [XLIII, 8].
963 In possesso della cittadinanza fiorentina dal 1433, ottennero perciò anche l’ascrizione al patriziato di Firenze.
PICCHINESI – (9 maggio 1757). Lucrezia di Andrea di Bernardo. Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine [XLIII, 9].
RICCIARELLI – (9 maggio 1757). Ottaviano del cavaliere Mario Felice. Ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia. Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine [XLIII, 10].
RICCOBALDI DEL BAVA – (28 febbraio 1757). Cavaliere Giuseppe, già ammesso all’Ordine stefaniano per giustizia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato e propostato) [XLII, 2].
TANI nei MAFFEI – (9 maggio 1757). Maria Niccola Alessandra del cavalier Girolamo Tani. Ammissione per giutizia nell’Ordine stefaniano. Fede di squittinii e imborsazioni ai principali onori e cariche cittadine [XLIII, 11].
DEGLI USEPPI – (28 febbraio 1757). Lodovico dell’avvocato Lelio, camarlingo della tassa sul macinato964 [XLIII, 12]. 964 Diploma del 1401 del re d’Ungheria Sigismondo con cui si nominava un ascendente del comparente quale nobile consigliere. Ammissione per giustizia all’Ordine stefaniano.
BORGUCCI VERANI – (25 luglio 1757). Giovanni di Bernardo. Ammesso per giustizia nell’Ordine stefaniano come quarto. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche965 [XLIV, 4].
965 Primo priorato attestato nel 1508. Alla fine del Cinquecento si contrae matrimonio con una Verani, ragione probabilmente dell’adozione del secondo cognome.