ACCARIGI – (28 maggio 1753). Alfonso, cavaliere stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato, provveditori della Biccherna, Supremo Magistrato per il Monte dei Nove)703 [XXII, 1].
703 Prima residenza pubblica attestata, nel dicembre-gennaio 1277.
ACCARIGI – (28 maggio 1753). Sigismondo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche704 [XXII,
704 Prima residenza attestata nel Concistoro dal 1503.
2].
AMBRA già GIUNTINELLI – (13 dicembre 1791). Residenze nelle pubbliche magistrature705, ammissione all’Ordine stefaniano. Ottenne anche l’ascrizione al patriziato fiorentino [LXVI, 5].
705 Jacopo di Giovanni, antenato presunto del comparente (la deputazione aveva infatti sollevato alcune perplessità a questo proposito), era stato uno dei Nove governatori e difensori di Siena nel 1331.
AMERIGHI – (31 dicembre 1753). Cavaliere Raffaello. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche706 [XXII, 3].
706 Prima residenza attestata: marzo-aprile 1408.
AZZONI – (10 giugno 1753). Angiolo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche707 [XXII, 4].
707 Prima residenza attestata: marzo-aprile 1487.
AZZONI – (28 maggio 1753). Giovanni Giuseppe. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche708 [XXII, 5].
708 Prima residenza attestata: marzo-aprile 1487.
AZZONI – (16 aprile 1753). Filippo e Ignazio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche709 [XXII, 6].
709 Prima residenza attestata: marzo-aprile 1487.
BALLATI – (31 dicembre 1753). Giovanni Battista. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Si nominano dei cavalieri, ma non si hanno indicazioni di quale Ordine710 [XXII, 7].
710 Prima residenza attestata: gennaio-febbraio 1526.
BALLATI – (31 dicembre 1753). Francesco Provenzano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche711 [XXII, 8].
711 Prima residenza attestata: gennaio-febbraio 1526.
BALLATI NERLI – (31 dicembre 1753). Orazio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche712 [XXII, 9].
712 Prima residenza attestata: marzo-aprile 1548.
BANDINELLI PAPERONI – (16 luglio 1753). Volunnio, Capitano di Popolo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche713 [XXII, 10].
713 Prima residenza attestata: settembre-ottobre 1461. «Grandi» di Siena. Titolo di conti. Nella linea del comparente si ricordava anche un cardinale. Si allega una breve memoria storica della famiglia, in base alla quale i Bandinelli Paperoni erano giunti in Italia con Carlo Magno nel 770. Il primo a stabilirsi a Siena era stato Oddo, principe della Francia orientale, denominandosi così inizialmente de’Franzesi e da cui era disceso, vivente nel 1040, il conte Bandinello, da cui il cognome Bandinelli. Da questo era nato Ranuccio e da lui Orlando (poi papa Alessandro III e in onor del quale si era aggiunto l’altro cognome Paperoni). Da questo stesso stipite del conte Bandinello era originato anche il ramo di Gualfreduccio, dal quale aveva tratto origine la casa Cerretani, che aveva assunto il cognome dalla residenza presso il castello di Cerreto.
BARDI BANDINI – (31 dicembre 1753). Fedro. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche714 [XXII, 11].
714 Prima residenza attestata, sebbene si sostenesse esservene state anche di più antiche, quella di Capitano di Popolo nel settembre-ottobre 1547.
BARGAGLI – (12 marzo 1753). Cavaliere Angiolo col fratello Domenico, colonnello della Real guardia del corpo italiana del re di Spagna. Presenze per giustizia nell’Ordine di S. Stefano e di Malta715 [XXII, 12].
715 Diploma di Cosimo III dal quale appare che il comparente è cavaliere stefaniano per giustizia. Prime residenze attestate dal 1302. Diploma imperiale di Ridolfo II d’Austria del 1596 conferente la nuova arme familiare.
BARGAGLI – (26 marzo 1753). Mario e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche716 [XXII, 13].
716 Ramo discendente dallo stesso stipite del precedente ins. 12, in questa stessa filza.
BARGAGLI – (10 giugno 1753). Cavaliere Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e presenze nell’Ordine stefaniano per giustizia717 [XXII, 14].
717 Altro ramo discendente dal casato descritto all’ins. 12, in questa stessa filza
BARTALI – (31 dicembre 1753). Conte Giovanni Battista. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche, come attestato da un decreto del Pubblico di Siena del 1625 e un diploma dell’imperatore Ferdinando II del 1632718 [XXII, 15].
718 Appare impossibile provare la nobiltà delle donne con le quali si era contratto matrimonio, perché gli antenati del comparente erano stati scacciati da Siena insieme a molte altre famiglie per motivi politici. L’ascendente Bartolo era dovuto ricorrere al Pubblico della città per farsi riconoscere vero discendente di un altro Bartolo, riseduto a Siena nel 1396. Così, prima con un decreto del Pubblico di Siena del 1625 era stato riconosciuto suo discendente, poi era stato confermato tale anche in un diploma dell’imperatore Ferdinando II, che gli aveva conceduto più privilegi tra cui l’arme gentilizia (con diploma speditogli da Vienna del 29 dicembre 1632). Quindi la prova della sua nobiltà e quella delle donne maritate fino al 1640 stavano sostanzialmente in questi due documenti: il decreto e il diploma imperiale.
.
BECCARINI – (10 giugno 1753). Giovanni Battista. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche719 [XXII, 16].
719 Residenza nel Concistoro nel marzo-aprile 1511.
BELLANTI – (26 marzo 1753). Carlo Filippo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Si hanno dei cavalieri, ma non si specifica di quale Ordine720 [XXII, 17].
720 Fede della Biccherna delle provanze fatte dalla famiglia nel 1608 attestante lo status nobiliare dal 1286. Fede di riconoscimento della nobiltà del casato del 1286. Fede del capitano di giustizia della città di Siena certificante che la linea del comparente non ha mai avuto alcun pregiudizio in tribunale.
BELTRAMINI – (24 dicembre 1759). Fausto. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche sia di Siena che di Colle. Presenze nell’Ordine di S. Stefano e di Malta per giustizia721 [XXII, 18].
721 Rescritto di grazia di poter presentare la propria documentazione, benchè scaduto il termine.
BERLINGHIERI – (16 aprile 1753). Quintilio, camarlingo della cassa di Biccherna. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Si hanno dei cavalieri, ma non si specifica di quale Ordine722 [XXII, 19].
722 Residenza nel Concistoro nel gennaio-febbraio 1455.
BIANCHI – (26 marzo 1753). Cavaliere Mario. Ammissione per giustizia nell’Ordine di S. Stefano723 [XXII, 20].
723 Prima residenza attestata come priore nel 1503.
BICHI – (16 aprile 1753). Carlo Maria, marchese di Roccalbegna. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche724 [XXII, 21].
724 Si descrive un Mainardo della famiglia dei Mainardi, padre di Benico detto Bico, quale uno dei quattro provveditori della Biccherna nel 1251 e dal quale la famiglia aveva preso il nome.
BICHI – (26 marzo 1753). Conte marchese Carlo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e presenze nell’Ordine stefaniano725 [XXII, 22].
725 Stesso stipite del ramo descritto all’inserto 21.
BIRINGUCCI già SERGARDI – (16 aprile 1753). Cavaliere Marcello. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Non si specifica di quale Ordine fosse cavaliere il comparente726 [XXII, 23].
726 Il cavaliere Biringucci Marcello, per testamento del 1724, adottò il primogenito di Filippo Sergardi, famiglia nobile senese, con obbligo per quest’ultimo di prendere nome, arme e Monte dell’adottante. Così Curzio Sergardi divenne Marcello Biringucci. Prima residenza attestata nel maggio-giugno 1517.
BOCCIARDI – (10 settembre 1753). Celso. Ammesso alla nobiltà senese con rescritto granducale del 1614. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche727 [XXII, 24].
727 Non si attesta che il comparente sia mai stato estratto per risiedere al Supremo Magistrato, ma lo si addebita a
«qualche prevenzione» dei votanti. Sebbene poi Celso Bocciardi vivesse con «angusto patrimonio» in Casole, per aver provato le discendenze continuate da un avo riseduto nel 1497, lo si ammette, anche se con qualche perplessità.
BORGHESI della CIAIA – (12 marzo 1753). Flamminio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche728 [XXII, 25].
728 Nel 1666 un Borghesi fu adottato da Ventura della Ciaia, dal quale prese il nome e ne inquartò l’arme. Prima residenza attestata nel 1512, nel Concistoro.
BORGHESI – (26 marzo 1753). Bernardino, esercita i capitanati provinciali di giustizia dello Stato. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche729 [XXII, 26].
729 Prima residenza attestata nel 1545.
BORGHESI – (31 dicembre 1753). Cesare. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche730 [XXII, 27].
730 Prima residenza attestata nel 1494, nel numero del Supremo Maestrato.
BORGHESI – (12 marzo 1753). Aldello. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche731 [XXII, 28].
731 Prima residenza attestata nel Concistoro, nel 1512.
BORGHESI NUTI – (16 aprile 1753). Giovanni Battista. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche732 [XXII, 29].
732 Casimiro Borghesi venne adottato in casa Nuti per volontà testamentaria nell’aprile 1726. Prima residenza attestata nel marzo-aprile 1496.
BORGHESI – (28 maggio 1753). Niccolò, rettore dell’Opera Metropolitana di Siena. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche733 [XXII, 30].
733 La moglie del comparente, sposata il 22 dicembre 1733, era Giulia Wijer, figlia del cavaliere sergente generale di battaglia Danielle Giovanni Wijer, cavaliere di S. Stefano per volontà di Cosimo III e governatore della contea di Pitigliano e Sorano per nomina di Giangastone. Nel fascicolo si trovano numerosi e dettagliati documenti attestanti la nobiltà di questo personaggio, della sua famiglia, come di quella della moglie Angela Nangle, entrambe di origini irlandesi.
BORGHESI – (12 marzo 1753). Pompilio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche734 [XXII, 31]
. 734 Prima residenza attestata: nel Concistoro, nel 1496.
BORGHESI – (10 luglio 1753). Luzio e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche735 [XXII, 32].
735 Prima residenza attestata: nel Concistoro, nel 1534.
BORGHESI – (16 luglio 1753). Giuseppe e Giulio Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche736 [XXII, 33].
736 Prima residenza attestata: nel Concistoro, nel 1496.
BUCCI – (24 ottobre 1759). Giovanni Tommaso. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (gonfalonierato e priorato)737 [XXII, 34].
737 Buccio di Vanni, da cui prende origine il cognome della famiglia, fu ammesso alla nobiltà senese nel 1361.
BUCCI nei PANNELLINI – (25 luglio 1791). Agnese di Tommaso, vedova del cavalier priore Antonio Pannellini e madre di Pandolfo, aspirante ad entrare nell’Ordine stefaniano. Si dimostra di discendere dallo stesso stipite dei Bucci già precedente ammessi al patriziato senese nel 1759 [LXVI, 10].
BULGARINI – (31 dicembre 1753). Conte, figlio di Aldobrandino. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche738 [XXII, 35].
738 Il capostipite della famiglia fu Ubertello, disceso dai signori di Linari, castello in val d’Elsa, che nel 1100 ottenne privilegio di poter erigere una torre a Siena. Bulgarino di Ubertello, dal quale la famiglia assunse il cognome, ebbe un figlio, Ildobrandino, che risedette in vari uffici, tra cui quello di camarlingo nel 1212.
BULGARINI – (31 dicembre 1753). Belisario. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e un fratello del comparente era stato ammesso per giustizia nell’Ordine gerosolimitano [XXII, 36].
BUONINSEGNI – (31 dicembre 1753). Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche739 [XXII, 39].
739 Residenza nel Concistoro, dal 1487.
BUONINSEGNI – (31 dicembre 1753). Francesco. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche740 [XXII, 40].
740 Prima residenza attestata nel 1527, nel Concistoro.
BUONINSEGNI – (31 dicembre 1753). Pietro, sottoprocuratore della strade, e Traiano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche 741 [XXII, 41].
741 Residenza nel Supremo Maestrato dal 1399.
BUONSIGNORI – (28 maggio 1753). Francesco e fratelli. Si dichiarano discendenti di quei baroni francesi stabilitisi a Siena a seguito della discesa di Carlo Magno e una delle cinque «casate della Loggia» [XXII, 37].
BUONSIGNORI – (10 giugno 1753).Giovanni Battista e fratelli. La documentazione allegata è identica a quella presentata dall’altro ramo del casato, già ammesso il 28 maggio precedente742 [XXII, 38].
742 Residenza nel Magistrato di Biccherna dal 1253.
CAMPIONI – (10 giugno 1753). Cavaliere Ottavio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e presenze nell’Ordine di S. Stefano743 [XXII, 42].
743 Prima residenza attestata nel 1358.
CAVALCANTI – (28 gennaio 1754). Girolamo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche744 [XXII, 45].
744 Si indica esplicitamente di non ritenere utile dare indicazioni precedenti ai duecento anni previsti a norma della legge, quindi il primo riseduto attestato è del 1497.
CENNINI – (16 aprile 1753). Marchese Cosimo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche745 [XXII, 44].
745 Prima residenza nel 1493.
CERRETANI – (16 luglio 1753). Cavaliere Piero Antonio. Si dichiararono parte della consorteria Bandinelli Paperoni e delle «grandi» di Siena 746 [XXII, 45].
746 Si dicono scesi dalla Francia nel 770, a seguito della venuta di Carlo Magno. Qualora la famiglia Bandinelli Paperoni si fosse estinta, per decreto del collegio di Balia del 16 aprile 1765 si sarebbe riconosciuto ai Cerretani il diritto di assumerne cognome ed inquartarne l’arme, da aggiungersi alla propria.
CERRETANI – (16 luglio 1753). Muzzio e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche747 [XXII, 46].
747 Residenza nel Concistoro dal 1511.
CERRETANI – (28 gennaio 1754). Aldobrando. Si allega un lungo memoriale nel quale si ricordava come questo casato avesse goduto, fin dal 1350, della signoria dei castelli di Stertignano e Cerreto748 [XXII,47 ].
748 Residenza nel Concistoro dal 1527.
CERVINI – (10 settembre 1753). Conte Antonio. Si giustificava il titolo di conte con la titolarità del feudo del Vivo, come da diploma imperiale confermato nel 1738. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche749 [XXII, 48].
749 Si ricorda come nel 1495 Riccardo Cervini, padre di papa Marcello II fosse stato ricevuto, primo della sua famiglia, cittadino senese. Alessandro di Riccardo era riseduto nel 1542 nel gonfalonierato di Montepulciano. Il primo incarico a Siena attestato è di Francesco Maria, accolto nel numero dei senatori nel 1623. Si certifica come un fratello del comparente fosse auditore della Nunziatura di Spagna, mentre un altro fratello fosse arcivescovo di Siena.
CHIGI – (12 marzo 1753). Lorenzo. Residenze nelle pubbliche magistrature750 [XXII, 49].
750 Prima residenza della famiglia nel 1377. Capostipite: Chigio da Macereto. Famiglia originaria del castello di Macereto, a poca distanza da Siena, e residente a Pontercole. Due rami del casato si erano invece trasferiti a Roma.
CHIGI – (10 giugno 1753). Francesco di Giacomo. Residenze nei maggiori uffici cittadini [XXII, 50].
CHIGI di Montorio, già PATRIZI, marchesi di Paganico – (16 luglio 1753). Marchese Giovanni. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche di Siena, Viterbo e Roma. Presenze nell’Ordine di Malta751 [XXII, 51].
751 Il comparente, in esecuzione del riservo fatto in occasione dell’esame dei deputati della nobiltà del casato Patrizi (al quale era stato ‘arrogato’ fin dal 1736 con placito granducale), intende provare la nobiltà anche della propria famiglia originaria Chigi. Famiglia trasferitasi da Siena a Viterbo per sfuggire alle rivoluzioni seguite alla caduta della Repubblica, poi stabilitasi a Roma, dov’era ancora residente.
CHIGI – (20 giugno 1803). Principe don Agostino. All’epoca residente a Roma752 [LXXII, 3].
752 Residenza nel Supremo Magistrato di Siena fin dal 1377. Si attesta un patrimonio di grande opulenza. La residenza a Roma non costituì un pregiudizio, tutt’altro, come si desume dalla relazione dei deputati del 2 aprile 1803 inclusa in questo fasciolo : «Si tratta di riassumere le prerogative originarie sulla traccia di quanto è stato accordato in molti casi consimili ai discendenti di chi, per ragioni di servizio o per altro rapporto speciale di famiglia, lasciò la patria, ed è tanto notoria l’origine della famiglia del principe Chigi e tanta l’opulenza del patrimonio posto in Toscana che non lascia luogo a dubitare sulla giustizia della domanda, la quale venendo esaudita ridonda piuttosto in lustro maggiore del ceto della nobiltà senese di quello che lo porti all’ammesso, ascritto già da lungo tempo con i suoi antenati nell’ordine dei principi romani […]».
DELLA CIAIA – (26 marzo 1753). Giovanni Battista e Arrigo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche753 [XXII, 52].
753 Prima residenza attestata, a Chiusi, nel 1489, mentre a Siena solo nel 1562.
DELLA CIAIA – (26 marzo 1753). Cavaliere Ottaviano, capitano di giustizia a Radicofani. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze nell’Ordine stefaniano754 [XXII, 53].
754 Prima residenza attestata a Siena nel 1525. Privilegio di «nobile antichissimo» della città di Chiusi.
CINUGHI – (28 maggio 1753). Cino Liberato, Ugo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche755 [XXII, 54].
755 Si attesta un Capitano di Popolo nel 1513.
CINUGHI – (28 maggio 1753). Cavaliere Carlo, già ammesso per giustizia nell’Ordine stefaniano. Residenze nella maggiori magistrature pubbliche756 [XXII, 55].
756 Si attesta una prima residenza pubblica nel Concistoro nel gennaio-febbraio 1537.
CIOGNI – (due decreti di ammissione, del 28 gennaio e 23 marzo 1754). Giulio e fratelli. Residenze nelle pubbliche magistrature [XXII, 56].
CIOGNI – (10 settembre 1753). Giovanni Battista. Originari di Siena, anche se residenti a Roma. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e primi onori anche nello Stato pontificio757 [XXII, 57].
757 La sorella del comparente è sposata con Giuseppe Tommaso Petrucci di Siena, a testimonianza del legame che si vuole mantenere con la città di origine. Francesco Ciogni era stato il primo a trasferirsi a Roma a causa delle lotte e turbolenze politiche senesi e, per quanto ancora molto giovane, grazie al prestigio del proprio casato era stato subito ammesso in quella città al godimento degli onori e gradi riservati ai nobili romani, nel 1548 era stato addirittura nominato uno dei nobili consiglieri nel Maestrato del popolo romano.
DEL COTONE – (12 marzo 1753). Francesco. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Uno zio del comparente era lettore presso lo Studio senese758 [XXII, 58].
758 Prima residenza pubblica conseguita a Chiusi, nel priorato, nel 1488, mentre a Siena con Deo di Innocenzo, priore governatore nel 1510.
CREDI – (16 aprile 1753). Conte Francesco Xaverio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche759
759 Prima residenza attestata nel 1426.
[XXII, 59].
DEI – (24 dicembre 1759). Marcello. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche760 [XXII, 60].
760 Prima residenza nel marzo-aprile 1560, nel Concistoro.
DOCCI – (26 marzo 1755). Tommaso di Lorenzo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXII, 61].
FALCONETTI – (27 agosto 1753). Giovanni. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e presenze nell’Ordine di S. Stefano per giustizia761 [XXII, 62].
761 Il fratello del comparente, Amerigo, era rettore del Collegio della Sapienza di Pisa.
FINETTI già ROCCHI – (10 giugno 1753). Girolamo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche762 [XXII, 63].
762 Prima residenza attestata nel 1361. Il figlio del comparente è canonico della Collegiata di Provenzano e lettore allo Studio senese.
FINETTI – (26 marzo 1753). Cosimo di Cammillo, provveditore del Magistrato dei Conservatori di Siena. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche763 [XXII, 64].
763 Prima residenza pubblica attestata nel 1361.
FINETTI – (12 marzo 1753). Sigismondo di Lattanzio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze nell’Ordine gerosolimitano764 [XXII, 65].
764 Discendente dallo stesso stipite del ramo descritto nell’inserto 64. Un fratello del comparente era Auditore della Ruota fiorentina.
FONDI – (28 gennaio 1754). Cavaliere Angelo, già ammesso per giustizia nell’Ordine stefaniano765 [XXII, 66].
765 Si attesta quale prima residenza un capitano del Popolo nel 1529.
FORTEGUERRA – (28 gennaio 1754). Pirro di Angelo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche766 [XXII, 67].
766 Casato originario di Pistoia. Prima residenza pubblica attestata nel Concistoro nel 1461.
FORTEGUERRA – (26 marzo 1753). Lorenzo di Niccolò. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche767 [XXII, 68].
767 Fede del tribunale di giustizia che nessun membro di questa famiglia incorse in condanne per debiti, né in altri pregiudizi. Il figlio del comparente era Potestà di Castiglion d’Orcia. Discendente dallo stesso stipite del ramo descritto all’inserto 67.
FRANCESCONI – (10 giugno 1753). Bernardino. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche768 [XXII, 69].
768 Prima residenza pubblica attestata nel 1502.
GABBRIELLI – (31 dicembre 1753). Pirro. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1538 [XXIII, 1].
GAGNIONI – (10 luglio 1788). Cavalieri Marcantonio e Sebastiano di Pierangiolo di Francesco. Già ammessi all’Ordine stefaniano. Ci si appella al paragrafo V della legge sulla nobiltà e cittadinanza del 1750 [LXIII, 17].
GHINI BANDINELLI – (28 gennaio 1754). Cavaliere Ottavio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1534. Presenze nell’Ordine di S. Stefano [XXIII, 2].
GHINI BANDINELLI – (26 marzo 1753). Cavaliere Bartolomeo, camarlingo della «cassa del quattrino del sale». Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze per giustizia nell’Ordine stefaniano e gerosolimitano [XXIII, 3].
GHINI BANDINELLI – (16 aprile 1753). Violante e Berenice di Giovan Battista. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche, presenze nell’Ordine di Malta e di S. Stefano [XXIII, 4].
GIOVANNELLI – (16 luglio 1753). Ottaviano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche769 [XXIII, 5].
769 Il figlio del comparente, Niccolò, è canonico della Metropolitana di Siena e lettore nello Studio cittadino.
GORI PANNELLINI CORTI – (16 aprile 1753). Fabio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1525 [XXIII, 6].
GORI PANNILINI – (28 maggio 1753). Antonio e nipoti. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1525 [XXIII, 46].
GOTI – (24 luglio 1793). Giovanni Vittorio e Giuseppe. Trasferitisi a Siena già da diverse generazioni vi avevano avuto residenze pubbliche delle maggiori e contratto parentadi nobili770 [LXVIII, 12].
770 Ascritti alla nobiltà di Orvieto dal 1322. La loro domanda, avanzata fin dal 1756, era rimasta sospesa per insufficienza di prove
GRASSI – (26 marzo 1763). Cavaliere Ansano, già ammesso per giustizia nell’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIII, 7].
GRIFOLI – (19 giugno 1778). Felice. Famiglia di Lucignano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1364 (priorato). Ammessi nell’Ordine stefaniano come fondatori di una commenda sulla chiesa dell’Abbazia di San Michele dei carmelitani771 [XXIII, 8].
771 Si allegò un memoriale con la storia del casato e si ricordava di un antenato, Cristofano Griffoli, che nel 1426 aveva preso parte a un tumulto cittadino ed era stato condannato alla decapitazione.
GUARINO DI ONARA – (27 Agosto 2018). Maurizio di Sergio di Matteo. (Sentenza di cognomizzazione del predicato n… Tribunale di ….). Famiglia originaria della Trinacria anticamente proveniente dalla regione spagnola intorno al fiume Onyar. Decreto del 27/8/2018 di S.A.R. il Granduca Ottaviano de’Medici di Toscana di concessione dei Titoli di Marchese della Valdichiana Senese, Conte di Onara, Patrizio di Siena, Visconte (mpr), Cavaliere Milite di Santo Stefano P.M., Ufficiale OMRI ; Capo di Nome e d’Arme del proprio Casato (D. G. del 2/3/2024).
Membri del Casato iscritti al Cittadinario Mediceo: 1) Valerio di Maurizio di Sergio, (Roma 31.01.2007), Visconte Guarino; 2) Massimo di Maurizio di Sergio (Roma 11.02.2009)
GUGLIELMI – (31 dicembre 1753). Tommaso, di Jesi. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e presenze nell’Ordine stefaniano per giustizia [XXIII, 10].
GUGLIELMI BALLEANI – (31 dicembre 1753). Francesco, di Jesi. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIII, 9].
LANDI – (16 aprile 1753). Carlo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1503 [XXIII, 11].
LANDUCCI – (16 aprile 1753). Ansano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1533 [XXIII, 12].
LOLI PICCOLOMINI – (10 giugno 1753). Gregorio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1379772 [XXIII, 13].
772 Bolla di papa Pio II del 1459 con la quale si aggregava Gregorio Loli alla famiglia dei Piccolomini. Diploma imperiale del 1462 con cui si conferiva al casato il titolo di conte palatino.
371. LOTTERINGHI . (31 dicembre 1753). Niccolò. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIII, 14].
LUCI – (non esplicitamente attestata, ma forse del 1761). Senatore cavaliere Emilio. Già iscritto al patriziato fiorentino [XIV, 14].
LUTI – (4 marzo 1754). Giuseppe. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1326 [XXIII, 15].
MALEVOLTI – (28 gennaio 1754) conte Giuseppe e fratello. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e presenze nell’Ordine di S. Stefano [XXIII, 16].
MARESCOTTI – (10 giugno 1753). Marcantonio, cancelliere dell’Ufficio dei Paschi di Siena (carica esercitata sia da nobili che da notai non nobili). Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIII, 17].
MARESCOTTI – (28 gennaio 1754). Marc’Emilio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIII, 18].
MARESCOTTI – (28 gennaio 1754). Cavaliere Marco e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1147. Già ammessi per giustizia all’Ordine stefaniano [XXIII, 19].
MARESCOTTI – (28 gennaio 1754). Francesco. Ammessi all’Ordine e Monte del gentiluomo di Siena [XXIII, 20].
MARI–MARIONI – (27 agosto 1753). Eleonora di Alessandro. Ultima discendente della sua famiglia, si sottopone alle provanze per l’ascrizione ai registri del patriziato senese per l’eventualità di avere prole e di poterla quindi fare ammettere agli Ordini cavallereschi nobili [XXIII, 21].
MARSILI – (10 giugno 1753). Balì Francesco. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze nell’Ordine stefaniano [XXIII, 22].
MARSILI – (10 giugno 1753). Cavaliere Giovanni. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e presenze nell’Ordine stefaniano [XXIII, 23].
MARSILI – (10 giugno 1753). Orazio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1513 [XXIII, 24].
MARSILI – (10 giugno 1753). Alfonso del cavaliere Muzio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e ammissione all’Ordine di S. Stefano [XXIII, 25].
MARTINOZZI – (16 aprile 1753). Ettore. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1480 (Capitani del Popolo) [XXIII, 26].
MARTINOZZI – (16 aprile 1753). Cavaliere Fulvio, camarlingo del Magistrato dei Conservatori. Già ammessi per giustizia all’Ordine di S. Stefano e di Malta [XXIII, 27].
MASSARI – (31 dicembre 1753). Sallustio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1480 [XXIII, 28].
MIGNANELLI – (28 maggio 1753). Alessandro. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1461. Un fratello del comparente era cavaliere di Malta [XXIII, 29].
NERI SERNERI – (16 aprile 1753). Niccolò. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIII, 30].
NERI SERNERI – (4 settembre 1786). Aldobrando e Paolo. Abitanti a Foiano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1399 [XXIII, 31].
NINI TRECERCHI – (10 giugno 1753). Giovanni Francesco. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1360 [XXIII, 32].
NINI PANCIANI – (16 aprile 1753). Conte Vincenzio, residente a Spoleto. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1326 [XXIII, 33].
NINI – (28 gennaio 1754). Filippo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1494 [XXIII, 34].
NINI – (28 gennaio 1754). Antonio di Domenico. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIII, 35].
NINI – (28 gennaio 1754). Antonio di Angiolo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIII, 36].
NINI – (23 marzo 1754). Carlo di Giacinto. Ammessi all’Ordine di S. Stefano per giustizia773 [XXIII, 37].
ORLANDINI – (28 maggio 1753). Volunnio di Pietro. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1282 [XXIII, 38].
773 Si annotava che il comparente era stato condannato al confino da Siena per essere stato riconosciuto colpevole di peculato ai danni della cassa delle Collette.
ORLANDINI – (28 gennaio 1754). Girolamo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIII, 39].
PALMIERI – (28 maggio 1753). Cavaliere Marc’Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1472. Ammessi per giustizia all’Ordine di S. Stefano e, un fratello del comparente, all’Ordine di San Maurizio e Lazzaro [XXIII, 40].
PALMIERI – (28 maggio 1753). Francesco. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1519 [XXIII, 41].
PALMIERI – (26 marzo 1753). Conte Antonio di Bernardino. Titolo di conte palatino conferito da diploma di Carlo V. Presenze nell’Ordine stefaniano [XXIII, 42].
PANNILINI – (10 giugno 1753). Priore Pandolfo, capitano di giustizia di Massa. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1429. Già ammessi per giustizia nell’Ordine di S. Stefano [XXIII, 43].
PANNILINI – (28 maggio 1753). Giovanni Battista. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1531 [XXIII, 44].
PANNILINI – (26 marzo 1753). Cavaliere Girolamo, provveditore dell’Abbondanza di Siena e governatore dello Spedale di Santa Maria della Scala. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1429. Già ammessi nell’Ordine stefaniano [XXIII, 45].
PANNOCCHIESCHI D’ELCI – (16 aprile 1753). Cavaliere conte Cosimo, Capitano di Popolo e provveditore nel Monte non vacabile dei Paschi. Presenti nell’Ordine di S. Stefano per giustizia dal 1570774 [XXIII, 47].
PANNOCCHIESCHI D’ELCI – (16 aprile 1753). Conte Emmanuelle [XXIII, 48].
774 Famiglia che vantava nobiltà antichissima, «di Loggia», e signori di molte terre. Diplomi di riconoscimento dell’imperatore Carlo V e di Cosimo I Medici.
PANNOCCHIESCHI D’ELCI – (16 aprile 1753). Conte Orso Maria, consigliere di Stato di Ferdinando II e da questo investito del titolo di marchese di Monticiano. Presenze nell’Ordine gerosolimitano [XXIII, 49].
PANZANINI – (14 luglio 1780). Cavaliere Angiolo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1418775 [XXIII, 50].
775 I deputati avanzarono alcune perplessità sulla prova delle discendenze e delle successioni genealogiche.
PANZANINI – (22 marzo 1787). Carlo di Pierfrancesco, senese. Con questo stesso decreto ottenne l’ascrizione anche al patriziato fiorentino776 [LXIII, 4].
776 Fede di ammissione alla nobiltà senese dal 1418. Si produce il decreto del 14 luglio 1780 con il quale si era ammesso al patriziato senese il ramo del cugino del comparente, Angelo Panzanini. Si giustifica il ritardo con cui ci si presenta alla deputazione per essere stati assenti dal granducato. Si ha la cittadinanza fiorentina.
PARIGINI – (26 marzo 1753). Francesco. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1552. Già presenti nell’Ordine stefaniano per giustizia [XXIII, 51].
PECCI – (28 maggio 1753). Giovanni Fausto. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1507. Il figlio del comparente era capitano di giustizia a Grosseto [XXIII, 52].
PECCI – (28 gennaio 1754). Cavaliere Girolamo, ammessi per giustizia nell’Ordine di S. Stefano [XXIII, 53].
PECCI – (28 gennaio 1754). Muzio di Girolamo. Già ammessi per giustizia nell’Ordine stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1313. Titolari del castello e signoria di Argiano [XXIII, 54].
DEL PECCIA – (26 marzo 1753). Cavaliere Giovanni Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche, tra cui il Supremo Magistrato della Signoria. Presenze per giustizia nell’Ordine stefaniano777 [XXIII, 55].
777 Diploma imperiale del 1434 con cui Sigismondo li nominava conti palatini. Le provanze allegate risalgono fino al XII secolo.
PELORI – (16 luglio 1753). Bartolomeo Mariano, lettore all’Università di Siena. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1482 [XXIII, 56].
PERINI VANNINI BRANCADORI – (16 luglio 1753). Celio del cavaliere Deifebo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1411. Presenze nell’Ordine di Malta [XXIII, 57].
PETRONI – (22 settembre 1766). Marchese Domenico e fratelli, residenti a Napoli778, ma originari di Siena. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1456 [XXIII, 58].
778 Non risulta alcun ramo di questo casato sopravvivente a Siena, il primo ascendente del comparente ad essersi trasferito a Napoli era stato un certo Salimbeni, che aveva seguito il re Alfonso d’Aragona.
PETRUCCI – (28 maggio 1753). Cavaliere Scipione. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1260. Presenze per giustizia nell’Ordine stefaniano [XXIII, 59].
PETRUCCI – (28 maggio 1753). Cavaliere Giovanni Maria. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1531. Presenze nell’Ordine di S. Stefano [XXIII, 60].
PETRUCCI – (28 maggio 1753). Giovanni Tommaso. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1260. Presenze nell’Ordine stefaniano e gerosolimitano [XXIII, 61].
PETRUCCI – (12 marzo 1753). Cavaliere Pandolfo, capitano di nave e dimorante a Pisa. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1383779 [XXIII, 62].
779 Si osservò una certa esiguità patrimoniale.
PICCOLOMINI – (16 luglio 1753). Cavaliere Ranieri, rettore di Santa Maddalena della Scala Spedale di Siena. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche a Siena, Pisa e Livorno [XXIV, 7].
PICCOLOMINI – (28 gennaio 1754). Cavalier Piccolomo, ammesso all’Ordine stefaniano e capitano di giustizia di Montalcino. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 8].
PICCOLOMINI – (28 gennaio 1754). Orazio [XXIV, 9].
PICCOLOMINI – (28 gennaio 1754). Conte Spinello. Presenze nell’Ordine di Malta780 [XXIV, 10].
780 Il comparente chiese di poter essere iscritto alla classe del patriziato nonostante l’impiego di cancelliere del Collegio di Balìa e dello Studio senese.
PICCOLOMINI – (16 luglio 1753). Cavaliere conte Antonio. Diploma imperiale di Ferdinando III conferente il titolo di conte. Ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia [XXIV, 11].
PICCOLOMINI – (16 luglio 1753). Muzio, comandante delle milizie imperiali e conte palatino [XXIV, 12].
PICCOLOMINI ARAGONA – (28 gennaio 1754). Principe Ottavio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e ammissione per giustizia all’Ordine stefaniano [XXIV, 6].
PICCOLOMINI già BELLANTI – (26 marzo 1753). Giovanni Francesco. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 3].
PICCOLOMINI CARLI – (26 marzo 1753). Balì Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze nell’Ordine stefaniano con godimento del baliato [XXIV, 2].
PICCOLOMINI CARLI – (10 giugno 1753). Cavaliere Alessandro. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze nell’Ordine stefaniano e gerosolimitano [XXIV, 4].
PICCOLOMINI CARLI CLEMENTINI – (10 giugno 1753). Emilio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 5].
PICCOLOMINI NALDI – (10 giugno 1753). Niccolò. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche781 [XXIV, 1].
781 Si dimostra la diretta discendenza di questo ramo dai pontefici Pio II e Pio III.
PIERI – (10 giugno 1753). Cavaliere Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Ammissione per giustizia nell’Ordine stefaniano [XXIV, 13].
PIERI – (26 marzo 1753). Alessandro, cavaliere stefaniano. Presenze anche nell’Ordine di Malta. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 14].
PIERI – (26 marzo 1753). Giuseppe e Filippo di Girolamo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 15].
PLACIDI – (28 maggio 1753). Angiolo di Ernando. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1251 [XXIV, 16].
PLACIDI – (10 giugno 1753). Placido del cavaliere Girolamo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 17].
PLACIDI – (16 luglio 1753). Giuseppe e abate Lorenzo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Ammissione all’Ordine di S. Stefano per giustizia [XXIV, 18].
RAGNONI – (16 aprile 1753). Marc’Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche782 [XXIV, 19].
782 Si dichiararono discendenti degli «antichi conti di Toscana», iniziando la descrizione del loro albero genealogico nel 1151 con il conte Ugolino di Ranieri, il primo che si ascrisse alla nobiltà e cittadinanza senese.
DELLA RENA BELFREDELLI – (28 gennaio 1754). Francesco. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 20].
RINIERI – (26 aprile 1790). Antonio e Gregorio, auditore. Ammissione all’Ordine stefaniano. Residenze nei maggiori uffici pubblici di Siena, tra cui il gonfalonierato [LXV, 14].
SALVANI – (31 dicembre 1753). Carlo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 21].
SANI – (26 marzo 1753). Austo di Pietro. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia [XXIV, 22].
SANSEDONI – (31 dicembre 1753). Cavaliere Ottavio Antonio. Già ammessi all’Ordine di S. Stefano e di Malta. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 23].
SARACINI LUCARINI – (31 dicembre 1753). Marc’Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e ammissione all’Ordine stefaniano [XXIV, 24].
SAVINI – (28 gennaio 1754). Bernardino. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Ammissione all’Ordine di Malta783 [XXIV, 25].
783 Si presenta anche un diploma onorifico dell’imperatore Rodolfo.
SCOTTI – (31 dicembre 1753). Camillo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1490 [XXIV, 26].
SERGARDI – (26 marzo 1753). Fabio di Filippo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 28].
SERGARDI – (28 maggio 1753). Giovanni e figli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 29].
SERGARDI BINDI – (16 aprile 1753). Alberto. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1463 [XXIV, 27].
SOZZI (vedova BOTTARELLI) – (23 marzo 1754). Aurelia di Carlo, di Chiusi. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1369 [XXIV, 30].
SOZZINI – (26 marzo 1753). Niccolò Maria. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze nell’Ordine di Malta784 [XXIV, 31].
784 Ci si fregia di avere ricevuto l’onore dall’imperatore Carlo V di aggiungere un’aquila al proprio stemma.
SPANNOCCHI PICCOLOMINI – (28 maggio 1753). Ambrogio di Giovan Battista. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1359 [XXIV, 32].
SPANNOCCHI – (28 gennaio 1754). Silvio di Pandolfo, camarlingo della dogana di Siena e lettore dello Studio [XXIV, 33].
SPENNAZZI – (16 aprile 1753). Ottavio di Deifebo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 34].
DEL TAIA – (28 gennaio 1754). Cavaliere Lelio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e ammissione per giustizia nell’Ordine stefaniano785 [XXIV, 35].
785 Il fratello del comparente è provveditore delle fortezze senesi.
TANCREDI – (31 dicembre 1753). Alessandro di Bernardino. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e ammissione all’Ordine gerosolimitano [XXIV, 36].
TANTUCCI – (16 luglio 1753). Marc’Antonio, proposto di Campiglia. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1489 [XXIV, 37].
TOLOMEI – (16 luglio 1753). Residenze nelle maggiori magistrature cittadine ed altre numerose attestazioni di antica nobiltà786 [XXIV, 38].
786 Privilegio e diploma dell’imperatore Leopoldo I del 1700 conferiva loro il titolo di conti.
TOLOMEI – (10 giugno 1753). Niccolò. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e ammissione all’Ordine stefaniano [XXIV, 39].
TOMASI – (26 marzo 1753). Antonio Maria. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 40].
TONDI già ROSSI – (12 marzo 1753). Damiano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche di Siena e di Gubbio, di dove la famiglia era originaria [XXIV, 41].
TONDI già ROSSI – (12 marzo 1753). Jacomo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche e ammissione all’Ordine gerosolimitano [XXIV, 42].
TURELLINI – (28 maggio 1753). Bonaventura. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1398 [XXIV, 43].
DE’ VECCHI – (16 aprile 1753). Niccolò Maria. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1380787 [XXIV, 44].
DE’ VECCHI – (16 aprile 1753). Conte Giuseppe. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche, ammissione all’Ordine gerosolimitano e stefaniano [XXIV, 45].
DE’ VECCHI – (16 luglio 1753). Girolamo e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche, ammissione all’Ordine di Malta e S. Stefano [XXIV, 46].
VENTURI – (16 aprile 1753). Ventura, cavaliere gran priore nell’Ordine di S. Stefano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1526 [XXIV, 48].
VENTURI BORGOGNINI – (12 marzo 1753). Orazio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 47].
VENTURI GALLERANI – (12 marzo 1753). Cavaliere Giovanni Girolamo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Ammissione agli Ordini gerosolimitano e stefaniano [XXIV, 50].
VENTURI GUELFI DEL TESTA – (10 giugno 1753). Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1485 [XXIV, 49].
VENTURINI – (28 gennaio 1754). Emilio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1536 [XXIV, 51].
VESCOVI – (28 maggio 1763). Jacomo Antonio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1486788 [XXIV, 52].
VIERI – (12 marzo 1753). Bernardino. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1533 [XXIV, 53].
UGURGIERI – (16 aprile 1753). Tommaso di Fausto. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1535 [XXIV, 54].
UGURGIERI – (28 maggio 1753). Azzolino di Muzio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1484 [XXIV, 55].
UGURGIERI – (16 luglio 1753). Gaetano e Camillo, quest’ultimo era canonico decano della Metropolitana di Siena. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1528 [XXIV, 56].
UGURGIERI – (31 dicembre 1753). Benedetto. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1484 [XXIV, 58].
UGURGIERI MALEVOLTI – (16 luglio 1753). Sallustio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1518 [XXIV, 57].
ZONDARI CHIGI – (16 luglio 1753). Marchese Flavio. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche [XXIV, 59].