Le cromie profonde e tattili, amplificate da luminosi transiti aurei, distinguono un divenire musivo di mirabile regalità. La preziosa corona, su supporto in rame con lacerazioni perimetrali, sollecita un’intensa riflessione sulle meraviglie imperiali e sull’ineludibile caducità del potere.
Se l’opera ricorda le offese del tempo e della storia, essa brilla, comunque, di una bellezza che induce una coinvolgente meditazione sulla verità della vita. La corona si afferma quale ragguardevole testimonianza di un fulgido passato che deve rivivere nel presente per una solida proiezione futura.
ENZO DALL’ARA
filosofo e storico dell’arte
