ALBI D’ORO DELLA TOSCANA
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CITTADINARIO FIORENTINO (1474-2024 )
A / B / C / D / E , F / G / H / I , L / M / N , O / P , Q / R / S / T , U / V / X Y W Z
Nella versione online del Cittadinario i Casati Gentilizi che fra il 1750 e il 1866 furono ammessi da un Granduca di Toscana regnante o ex regnante ai Libri d’Oro della Città Nobili toscane sono contrassegnati da un asterisco ( Nobile *), due asterischi (Patrizio**).
Nessun asterisco: Nobile Gentiluomo ammesso al solo Cittadinario fra il 1474 e il 1872.
Fra parentesi sono indicate le date del decreto di ammissione al Libro d’Oro della Nobiltà nel periodo 1750-1866 e al Cittadinario (2020-2024).
La descrizione delle prove di nobiltà dei Casati ammessi ai libri d’Oro fra il 1750 ed il 1866 è interamente tratta dal volume di Marcella Aglietti, Le tre nobiltà. La legislazione nobiliare del Granducato di Toscana (1750) tra Magistrature civiche, Ordine di Santo Stefano e Diplomi del Principe, Pisa, ETS, 2000; La descrizione delle prove di Nobiltà dei Casati ammessi al Cittadinario dal 2020 ai tempi attuali è invece a cura della cancelleria della attuale Deputazione sopra la Nobiltà.
CASATI VIVENTI O ESTINTI
( 1474-2024 )
DEL CACCIA (RUOTE)
CACCINI – **(4 marzo 1754). Ugolino Antonio e Domenico Maria, figli del cavalier Giovanni Vincenzio del Vernaccia ed Ortensia Caccini. Si inizia la descrizione a partire dalla residenza del 1457530 [V, 15].
530 Ugolino Antonio e Domenico del Vernaccia ottengono nell’ottobre 1753 grazia di richiedere il riconoscimento del patriziato della famiglia paterna della madre Ortensia Caccini, all’esplicito scopo di favorire l’eventuale ammissione dei propri discendenti in qualche Ordine nobile o cavalleresco. Si attesta un priorato nel 1444.
CACCINI DI ROMA (LION BIANCO)
CACCINI S. MARIA NOVELLA (LION ROSSO)
CACIOTTI (FERZA)
CAFFERECCI (LION NERO)
CAFFERELLI (LION NERO)
CAGLIERI (RUOTE)
CAGNAZZI (LION ROSSO)
CAIALLI (VIPERA)
CAIOZZI (LION BIANCO)
CALAMAI (VAIO)
CALAMANDREI (NICCHIO)
CALANDRI (CHIAVI)
CALDARI (DRAGO S. SPIRITO)
CALDERINI (LION BIANCO – LION ROSSO – RUOTE
CALDESI (LION BIANCO
CALIARI (FERZA)
CALIPPI (CHIAVI)
CALOSI (LION NERO)
CALURI (LION D’ORO)
DELLE CALVANE (FERZA)
CALVANESI (FERZA)
CALVELLI (CHIAVI)
CALVI (LION D’ORO)
CALZERONI (RUOTE)
CAMAIANI (LION D’ORO – RUOTE)
CAMBI – **(24 maggio 1751). Niccolò Francesco di Bernardo. La famiglia viene ammessa in virtù delle residenze nelle maggiori magistrature pubbliche esercitate a partire dal 1530 con Lorenzo, priore531 [IX, 1].
531 In realtà, il primo riseduto in una pubblica magistratura era stato Giovanni di Domenico, priore nel 1437; poi c’era stato Lorenzo, bisnipote di Giovanni, priore per ben cinque volte a partire dal 1514. L’albero genealogico attestava la registrazione nei libri della Decima e del catasto a partire dal 1427. Si iniziò invece la descrizione della famiglia solo dal 1530, forse perché quel Lorenzo era il primo del quale si era attestata la fede del battesimo, nel 1473.
CAMBI – **(14 giugno 1751). Balì Bartolomeo e fratelli. Ammessi in quanto la famiglia compare tra gli squittinati per risiedere nelle maggiori magistrature pubbliche fin dal 1524. Presenze nell’Ordine stefaniano e gerosolimitano [XIII, 1].
CAMBI DEL DRAGO (VAIO)
CAMBRAY DE DIGNY – **(la data del decreto non c’è, ma l’ascrizione è del 1803). Tre fratelli: Francesco, consigliere delle finanze e direttore dei conti della reale depositeria; Giuseppe, ministro principale dell’azienda del tabacco; canonico Cesare. Si invocò l’articolo XXI della legge famiglia del primo ordine di nobiltà in Francia e titolare di un feudo nobile nella provincia di Piccardia dal 1530. La famiglia Digny discendeva da Giovanni di Ugo de Cambray, ammesso al rango di scudiero dal 1530 [LXXII, 4].
CAMBI (DEL DRAGO VAIO)
CAMBIAGI (LION D’ORO)
CAMBINI (DRAGO S. GIOVANNI – LION D’ORO
DI CAMBIO (SCALA)
CAMERATI (LION ROSSO)
CAMERUCCI (LION BIANCO)
CAMMILLI (LION NERO)
DEL CAMPANA (FERZA)
CAMPANI (FERZA)
DEL CAMPO (UNICORNO)
CAMPIGLIA (LION D’ORO)
CANACCI – **(9 settembre 1771). Giovanni Cosimo. Si attesta un primo squittinato per risiedere nel priorato nel 1531. I deputati non si opposero alla grazia dell’iscrizione, nonostante il casato fosse decaduto economicamente ed avesse contratto parentele con donne non nobili, solo perché il comparente è ormai anziano e senza discendenza maschile532 [IX, 2].
532 Il comparente aveva richiesto l’ascrizione anche per i due figli Giustino Gaetano e Vincenzio, ma questi erano morti rispettivamente nel 1753 e nel 1759, cioè prima che la domanda fosse esaminata dalla deputazione. Il patriziato venne concesso, nonostante le irregolarità, per permettere al Canacci di maritare le figlie con maggior onorevolezza.
CANCELLERESCHI (DRAGO S. SPIRITO)
CANCELLI (CARRO)
CANCELLI DEL DRAGO (S. GIOVANNI DRAGO S. GIOVANNI)
CANCELLIERI (LION D’ORO)
CANDIOTTI (FERZA)
CANIGIANI – (15 febbraio 1751). Ippolito e fratello. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche533 [II, 1].
533 Si attesta una prima residenza nel priorato nel 1412, ma si ricorda l’esercizio di incarichi pubblici di primo grado fin dal 1282.
CANCELLERESCHI (DRAGO S. SPIRITO)
CANCELLI (CARRO)
CANCELLI DEL DRAGO (S. GIOVANNI DRAGO S. GIOVANNI)
CANCELLIERI (LION D’ORO)
CANDIOTTI (FERZA)
CANTUCCI – **(23 aprile 1754). Maria Maddalena di Domenico. Casato ammesso perché compreso fra gli scrutinati per l’elezione per le maggiori magistrature cittadine dal 1533 e perché, come quarto di un cavaliere, era stato giustificato e accolto nell’Ordine di Malta [XIII, 2].
CAPACCI (BUE)
CAPEI (UNICORNO)
CAPEZZUOLI (DRAGO S. SPIRITO – LION D’ORO)
CAPITANI (VAIO)
CAPOCCI (RUOTE)
CAPPELLI (DRAGO S. GIOVANNI – LION ROSSO)
CAPPELLI DELLA MATRICE (RUOTE)
CAPPELLI DEL CARRO (LION NERO)
CAPPELLI DELLA FERZA (DRAGO S. SPIRITO)
CAPPELLI DEL LION BIANCO (LION BIANCO)
CAPPELLI DEL LION NERO (LION NERO)
CAPPELLINI (DRAGO S. GIOVANNI)
CAPPELLO (LION ROSSO)
CAPPIARDI (NICCHIO)
CAPPONCINI (LION BIANCO)
CAPPONI – **(5 gennaio 1752). Cavalier Francesco del marchese Alessandro. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze nell’Ordine di S. Stefano per giustizia. Memoriale con rescritto del granduca Ferdinando II del 15 gennaio 1641 con il quale si confermavano al marchese Scipione i privilegi e le preminenze spettantigli come marchese di Magliano534 [II, 2].
534 Si inizia la descrizione della famiglia dal gonfalonierato di Niccolò del 1526. La corona marchionale è riconosciuta a partire dal marchese Alessandro di Scipione, primo della famiglia ufficialmente nominato con tale titolo dal granduca di Toscana: così almeno in un documento conservato presso l’archivio dell’Ordine di S. Stefano nel quale Cosimo III ordinava il conferimento di una rendita annuale per un figlio del detto marchese Alessandro. Quanto alla prima residenza pubblica, nell’albero genealogico il primo attestato risulta essere del 1350, mentre dalla fede del priorista si risale solo al 1526. Si allega diploma di Cosimo III Medici del novembre 1693 dove si nominava il padre del comparente col titolo di marchese. Bolla del 18 dicembre 1642 di papa Urbano VIII per il conferimento a Scipione Cappone, già cavaliere di Malta, del marchesato di Mompeo, terra posta sotto la diocesi di Sabina, nello Stato pontificio
CAPPONI – **(16 aprile 1753). Marchesa Eleonora Capponi, vedova del marchese Francesco Pier Maria Capponi. Descritta per aver dimostrato le residenze nelle maggiori magistrature pubbliche del proprio casato a partire dal 1526 [II, 3].
CAPPONI – **(22 febbraio 1752). Priore marchese Ruberto, col fratello e i figli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche535 [II, 3 secondo].
535 Si ricorda come in occasione del matrimonio tra il marchese Ruberto e Lucrezia del conte Ugo della Gherardesca, nel giugno 1729, la sposa avesse ottenuto una dote di novemilacinquecento scudi, di cui mille in donativi ed abiti ricevuti in dono dall’Elettrice palatina, titolo di grande onore.
CAPPONI – **(29 marzo 1751). Marchese Vincenzio e i figli Scipione e Lorenzo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze nell’Ordine di S. Stefano536 [II, 4].
(536) Fede di esercizio del priorato dal 1524. Si allega lettera della segreteria di Cosimo III che attestava il titolo di marchese.
CAPPONI – **(15 febbraio 1751). Conte Ferdinando e Cammillo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Dubbia presenza nell’Ordine di S. Stefano537 [II, 5].
537 Il decreto espresso dalla deputazione non lasciava dubbi sul prestigio di questa famiglia: «Questa famiglia non ha bisogno d’esami». Peraltro, il titolo di conte rendeva questo ramo particolarmente distinto rispetto agli altri Capponi, quindi il Rucellai suggeriva di iniziare la registrazione dal primo che aveva ricevuto tale onorificenza. Fede estratta dal priorista documentava una prima residenza nel 1523. Si allega diploma di conte conferito da Cosimo III.
CAPPONI – **(19 aprile 1751). Gino di Pier Ruberto. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche538 [II, 6].
538 Si attestano residenze a partire da un gonfaloniere nel 1396. Si ripeteva, come per il ramo precedente: «Questa non è famiglia ch’abbia bisogno d’esame». Si suggeriva comunque di aggiungere i nomi delle sorelle sposate e di giustificare in modo migliore il titolo di marchese, altrimenti inaccettabile. Privilegio di marchese conferito dal duca di Mantova Ferdinando Carlo nel 1707, ma giudicato di dubbia ammissibilità dalla deputazione.
CAPPUCCINI (CARRO)
CARAFFA (LION D’ORO)
CARAMELLI (DRAGO S. GIOVANNI – LION ROSSO)
CARCHERELLI –** (1° marzo 1751). Niccolò e figli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1524, anno dal quale si inizia la descrizione [V, 15 bis].
CARDI (LION NERO)
CARDI CIGOLI (LION ROSSO)
CARDINALI (CHIAVI)
CARDINI (LION D’ORO)
CARDUCCI – **(15 gennaio 1753). Tommaso di Simone chiese di essere ammesso insieme alla sorella. La famiglia è descritta a partire dallo squittinio di Simone per il priorato nel 1513539 [IX, 3].
539 La prima imborsazione per una della maggiori magistrature era attestata nel 1433. La ricostruzione genealogica estratta dai libri della Decima risaliva al 1498.
CARDUCCI – **(10 maggio 1751). Cavaliere Pier Antonio di Girolamo. Presenze nell’Ordine di S. Stefano per giustizia [IX, 4].
CARDUCCI – **(17 dicembre 1779). Don Francesco Xaverio. Famiglia residente a Taranto, ma originaria di Firenze. Presenze nell’Ordine gerosolimitano da oltre 150 anni e in quello stefaniano. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche (priorato nel 1437). La deputazione chiese una ulteriore produzione di provanze per meglio verificare la discendenza dalla casata fiorentina [IX, 5].
CARDUCCI – **(15 febbraio 1784). Giovanni Battista e fratelli, residenti a Taranto. Presenze nell’Ordine di Malta. Come ramo collegato ai Carducci (già ammessi nel 1779) ci si limitava a richiamarsi a quanto già provato540 [IX, 6].
540 Questo ramo, trasferitosi a Taranto stabilmente già dalla fine del XV secolo, proprio in questi anni spostò la sua residenza a Firenze conformemente alle disposizioni stabilite in un fidecommesso lasciato da un collaterale della casata capostipite Carducci rimasta in Toscana.
CARFILLI (LION D’ORO)
CARFUCCI (NICCHIO)
CARLETTI (CHIAVI)
CARLI (CHIAVI)
CARLI DA PIETRAMALA (SCALA)
CARLIERI (CHIAVI)
CARLINI (RUOTE)
CARLINI DEL LION BIANCO (LION BIANCO)
CARLONI (LION NERO – VAIO)
CARMASSI (LION D’ORO)
CARMIGNANI (LION D’ORO – SCALA)
CARMIGNOLI (RUOTE)
CARNESECCHI – **(14 giugno 1751). Ridolfo di Francesco. Squittinati per risedere nelle maggiori magistrature nel 1524. Presenze nell’Ordine stefaniano, ma non per giustizia [XIII, 3].
CARNESECCHI DEL GIGLIO (VIPERA)
CARONI (FERZA)
CAROSI (LION BIANCO – LION D’ORO)
CAROTTI (LION NERO)
CARPANTI (CARRO)
CARPANTIER (LION ROSSO)
CARPIANI (VAIO)
CARRADORI (LION ROSSO)
CARRARESI (LION BIANCO)
CARSIDONI (BUE CARTEI LION ROSSO)
CARTIGIANI (LION NERO)
CARTONI (BUE – DRAGO S. GIOVANNI – LION ROSSO)
CARUCCI (BUE)
CARUCCI DA COLLE (CHIAVI)
DELLA CASA (DRAGO S. GIOVANNI)
CASALI (VIPERA)
CASALI DEL GIGLIO (LION NERO)
CASALI DELLA VIPERA (CHIAVI)
CASANOVA VIPERA – (LION BIANCO)
CASAVECCHIA (FERZA)
CASELLESI (CARRO)
CASINI (DRAGO S. GIOVANNI – LION D’ORO – LION NERO – LION ROSSO)
CASINI DELLA CROCE (LION D’ORO)
CASINI DELLE CHIAVI (LION NERO)
CASINI DEL DRAGO S. (SPIRITO DRAGO S. SPIRITO)
CASINI DEL LION ROSSO (RUOTE)
CASINI DEL NICCHIO (NICCHIO)
CASINI DELLE RUOTE (RUOTE)
CASONI (VIPERA)
CASSI (RUOTE)
CASSIANI (LION NERO)
CASSINOLI (DRAGO S. SPIRITO)
CASTAGNO (LION NERO)
CASTAGNOLI RUOTE)
CASTALDI (SCALA)
CASTELLANI – **(15 marzo 1751). Niccolò Giuseppe e Bartolomeo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche dal 1326 [V, 16].
CASTELLANI – **(13 aprile 1751). Spinello. La deputazione avanza dubbi sull’idoneità di questa famiglia, decaduta sia dal punto di vista economico che per la qualità dei matrimoni contratti, ma decide comunque di registrarla a partire dalla residenza del 1415541 [V, 17].
541 Si attesta un primo squittinio per risiedere per la Maggiore nel 1411.
CALA CASTELLARI (LION NERO)
CASTELLI DA FARNETA (FERZA)
CASTELLI DEL DRAGO (S. SPIRITO CARRO)
CASTELLI DELLA FERZA (FERZA)
CASTELLI DEL LION NERO (LION NERO)
DA CASTELLO (LION D’ORO)
CASTELLUCCI (RUOTE CASTIGLIONCHI LION NERO)
DA CASTIGLIONE – **(20 settembre 1751). Cavaliere Dante e figli. Ammissione per giustizia nell’Ordine stefaniano, titolo assunto dalla deputazione a fondamento della registrazione alla classe del patriziato, iniziando del primo vestito, nel 1613 [IX, 7].
CALA CASTELLARI (LION NERO)
CASTELLI DA FARNETA (FERZA)
CASTELLI DEL DRAGO (S. SPIRITO CARRO)
CASTELLI DELLA FERZA (FERZA)
CASTELLI DEL LION NERO (LION NERO)
DA CASTELLO (LION D’ORO)
CASTELLUCCI (RUOTE CASTIGLIONCHI LION NERO)
CATTANI CAVALCANTI – **(24 maggio 1751). Giovanni Francesco e Vincenzo. Squittinati per esercitare le maggiori magistrature nel 1524 [XIII, 4].
CAVALCANTI (CARRO – VIPERA)
CAVALENSI (RUOTE)
DEL CAVALLINA (LION D’ORO)
CAVALLONI già LORINI – **(9 settembre 1771). Giovanni Pellegrino e fratelli. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche542 [II, 7].
542 Fede dello scrutinio per la Maggiore dell’antenato Bonaiuto di Lorino nel 1391, risultante descritto anche nelle matricole dell’Arte della seta come farsettarius o ritagliator, riseduto nel priorato come «beneficiato» nel 1531. In realtà non si produsse alcuna prova certa di residenza, ma la deputazione valutò comunque di procedere secondo «la regola del verosimile e del più probabile» e di presumere la veridicità di quanto attestato. In una fede estratta dalla gabella dei contratti di matrimonio, Benedetto di Niccolò Cavalloni era detto «nobile fiorentino». Fedi estratte dai registri delle doti esistenti nell’archivio della Compagnia di Gesù attestavano come la sorella dei comparenti e altre due ascendenti avessero ottenuto doti come dame e gentildonne. Una informazione aggiunta posteriormente dichiarava come il padre dei comparenti, Ignazio, avesse continuato ad esercitare l’impiego di cancelliere del Magistrato dei Conservatori di legge di Firenze, nonostante la legge del 1750 l’avesse proibita come professione incompatibile con la nobiltà, seppur non pregiudicasse in alcun modo lo status dei figli.
CAVICCHI (VIPERA)
CECCATELLI (LION NERO)
CECCHERELLI FERZA – (SCALA)
CECCHERINI RUOTE – (SCALA)
CECCHERINI DEL LION D’ORO (UNICORNO)
CECCHERINI DELLA VIPERA UNICORNO – (VIPERA)
CECCHI (LION BIANCO – LION ROSSO – RUOTE – VAIO – DRAGO S. SPIRITO – SCALA)
CECCHI DEL DRAGO (S. SPIRITO DRAGO S. SPIRITO)
CECCHI DELLE RUOTE (LION BIANCO)
CECCHI TOLDI (SCALA)
CECCHINI – **(13 aprile 1772). Vittoria e sorelle, del cavaliere Bianco. Chiese ed ottenne il passaggio alla classe del patriziato da quella della nobiltà, nella quale era già stata ammessa con decreto del 22 aprile 1754 per l’ammissione nell’Ordine stefaniano di un proprio ascendente nel 1571 [V, 18].
CECCHINI DA MONTEVARCHI (RUOTE)
CECCHINI DELLE RUOTE (LION BIANCO)
CECCONI (SCALA)
CECINELLI (SCALA)
CECINI (LION D’ORO)
CEDRI (DRAGO S. SPIRITO)
CEFFINI (BUE)
CEGIA (LION BIANCO)
CEI (NICCHIO)
CELANDRI (NICCHIO)
CELATI (RUOTE)
CELLA VAIO CELLERINI (SCALA)
CELLESI – **(12 gennaio 1807). Francesco e Giuseppe, fratelli e figli del senatore cavalier Giovan Battista, appartenenti a un casato già ammesso al patriziato pistoiese [XXXIII, 15], ottennero anche il fiorentino [LXXV, 1].
CELLI (SCALA)
CELLINI (LION D’ORO – UNICORNO)
DI CELLO (LION D’ORO)
CENNI (VIPERA)
CENNI DEL DRAGO (DRAGO S. GIOVANNI)
CENNINI LION D’ORO – (LION NERO – LION ROSSO)
CENNINI DEL DRAGO (DRAGO S. SPIRITO)
CENTELLINI (VAIO)
CENTENNI (VIPERA)
CEPPARELLI (VIPERA)
DA CEPPERELLO – **(24 maggio 1751). Cavaliere Giuseppe. Il comparente vanta l’abito per giustizia dell’Ordine di S. Stefano e ricorda l’ammissione del proprio casato come quarto nella Religione gerosolimitana. La ragione dell’ascrizione nel libro d’oro è l’abito stefaniano, ma la descrizione della famiglia inizia con una residenza nel numero dei priori del 1528543 [V, 19].
543 La madre del comparente è Anna del cavaliere Giovanni di Dio Narvaez y Saavedra, di origini spagnole. Si hanno residenze per la Minore fin dal 1496.
CERAMELLI (RUOTE)
CERBAGI DRAGO (S. SPIRITO)
CERBINI (LION ROSSO)
CERBINI BUONACCORSI (LION NERO)
CERBONI (NICCHIO)
CERCHI (CARRO, RUOTE)
CERCHI – **(22 marzo 1751). Alessandro. Ammissione alla classe in virtù dell’abito stefaniano per giustizia del comparente544 [V, 20].
544 Il comparente non presenta altre provanze all’infuori della fede di apprensione dell’abito. Al che si apre una piccola discussione tra il Rucellai e l’Antinori per decidere se la descrizione debba iniziare dal comparente o piuttosto risalire indietro per duecento anni.
CERCIGNANI (LION NERO)
CERRACCHINI (LION NERO)
CERRANINI (LION D’ORO)
CERRETANI – **(19 aprile 1751). Senatore Filippo. Ammissione per giustizia nell’Ordine stefaniano [XIII, 5].
CHECCHI– (in corso di inserimento). Andrea e figlio, Sua Eccelenza. Diploma Granducale di concessione del Titolo di Conte di Castelfranco di sopra, Visconte (maschio primogenito- di cortesia), Patrizio di Firenze concesso da S.A.R. il Granduca Ottaviano de’Medici di Toscana ( 19 Dicembre 2018)
CERRETESI (CARRO)
CERRETI (LION BIANCO)
CERRINI (DRAGO S. SPIRITO – LION NERO)
CERRI (LION BIANCO)
CERROTI (LION NERO)
CERVIERI (LION D’ORO)
CEULI CHECCHI (NICCHIO)
CHECCHINI (UNICORNO)
CHECCHINI DEL LION BIANCO (RUOTE)
CHECCUCCI (NICCHIO)
CHELI (VIPERA)
CHELINI (VAIO)
CHELLI (DRAGO S. SPIRITO – LION D’ORO – NICCHIO)
CHELLI DA STRATA (LION BIANCO)
CHELLINI (LION D’ORO)
CHERUBINI (LION D’ORO)
CHIARI (LION BIANCO – LION D’ORO – RUOTE)
CHIARI DELLA SCALA (FERZA)
DEL CHIARO (DRAGO S. GIOVANNI – CHIAVI – LION D’ORO)
DEL CHIARO CENNINI (VAIO)
DEL CHIARO (TERZI)
DRAGO (S. SPIRITO)
CHIAVACCI (DRAGO S. SPIRITO – LION D’ORO)
CHIAVISTELLI (NICCHIO)
CHIELI (LION D’ORO)
DEL CHIESA (LION NERO)
CHIMENTELLI (LION NERO)
CHIONNI (VIPERA)
CIABATTINI (LION D’ORO)
CIABILLI (CARRO)
CIACCHERI (DRAGO S. SPIRITO)
CIACCHI (CARRO – LION NERO – LION ROSSO)
CIACCHI (DELLE RUOTE RUOTE)
CIAI (DRAGO S. GIOVANNI – LION D’ORO)
CIAMINGHI (LION D’ORO)
CIAMPELLI (LION D’ORO)
CIAMPINI (BUE)
CIAMPOLI (RUOTE – VIPERA)
CIAMPOLI DA GREVE (RUOTE)
CIANCHI (VAIO)
CIANCHI DELLE RUOTE (CARRO)
CIANFI (VIPERA)
CIANFAGNI (DRAGO S. SPIRITO)
CIANI (FERZA)
DEL CIANNA (RUOTE)
CIAPERONI (CHIAVI)
CIARAMEGLI (LION BIANCO)
CIARDI (CARRO – CHIAVI)
CIARI (FERZA)
CIATI (LION ROSSO)
CIATTI O DI CIATTO (LION D’ORO)
CICCIAPORCI – **(5 gennaio 1752). Filippo e figli. Ingresso nell’Ordine gerosolimitano per giustizia del padre dei comparenti, dal quale si inizia la descrizione [II, 8].
CICOGNINI (LION D’ORO – LION NERO)
CIECI (CHIAVI)
CIFERI (SCALA)
CIGNA (LION D’ORO)
DA CIGNANO (VAIO)
CIGNOZZI (VAIO)
CILLENI (LION D’ORO – VAIO)
CILLI (VIPERA)
CIMENES (LION D’ORO)
CINATTI (FERZA – NICCHIO)
CINATTI DEL DRAGO (S. SPIRITO NICCHIO)
CINCANELLI (CHIAVI)
CINELLI DEL DRAGO S. GIOVANNI (DRAGO S. GIOVANNI-BUE)
CINGANELLI (LION BIANCO)
CINI (LION BIANCO – UNICORNO)
CINI ORA ROSSI( BUE)
DI CINO (FERZA – SCALA)
CIOFI (CARRO – LION D’ORO – SCALA)
CIOLI (LION D’ORO)
CIOLI DELLE RUOTE (RUOTE)
CIONACCI (CHIAVI)
CIONI (LION ROSSO – UNICORNO)
CIONI DELLA VIPERA (UNICORNO)
CIOPPI (LION D’ORO – LION BIANCO)
CIPRIANI (LION D’ORO – LION NERO)
CIPRIANI DELLA SCALA (FERZA)
CIRLI (FERZA)
CISTI (FERZA)
CITERNI (LION BIANCO)
CITTADELLA (NICCHIO)
CITTADINI (VAIO)
CIUCCI (FERZA – LION ROSSO)
CIUTI (LION D’ORO)
CIVILI DI GREVE LION D’ORO)
CIVININI (SCALA)
CLEMENTI (LION D’ORO)
CLOFER (LION BIANCO)
COCCAPANI (SCALA)
COCCHI CHIAVI (RUOTE)
COCCHI DONATI – **(24 maggio 1751). Cavaliere Cosimo e Donato. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Presenze nell’Ordine stefaniano. Si inizia la descrizione della famiglia dalla residenza nel priorato del 1524545 [V, 21].
545 Quanto all’arme e casato dei da Fortuna, si dice usato dal cavaliere Cosimo Sangalletti da Fortuna e Donato Maria, suo fratello, figli di Piero di Guglielmo Cocchi Donati, in ordine al testamento del senatore Giovanni da Fortuna del 22 maggio 1690. Analogamente, il casato ed arme Sangalletti erano state adottate dal comparente per la successione nella commenda omonima, vacata per morte del cavaliere Guglielmo Sangalletti. Si attesta una prima residenza nel priorato nel 1405 e nel gonfalonierato nel 1434.
COCCHI DELLE STELLE (VIPERA)
COCCHI (BUE)
COCCHINI (FERZA)
COCCONI (VIPERA)
CODILUNGHI (LION NERO)
CODONI (FERZA)
COLLAQUILI (SCALA)
COLLIGIANI (RUOTE)
COLLINI (VIPERA)
COLLUZZI (NICCHIO)
COLOMBANI OGGI SCOLARI (NICCHIO)
DELLE COLOMBE (NICCHIO)
DELLE COLOMBE FERRONI (NICCHIO)
COLOMBINI (CHIAVI)
COLONNESI (VAIO)
COLTELLINI (SCALA)
COLUCCI (DRAGO S. SPIRITO)
COLZI (LION D’ORO)
COMANDOLI (BUE)
COMANNINI (NICCHIO – SCALA)
COMI (FERZA – LION ROSSO)
COMMESSARI (LION D’ORO)
COMPAGNI – **(11 ottobre 1751). Senatore cavaliere Braccio. Cavalieri stefaniani per giustizia e nell’Ordine di Malta. Ammessi alla classe dal 1509, primo anno di residenza nel priorato546 [IX, 8].
546 In realtà, avevano esercitato il gonfalonierato fin dal 1471.
COMPAGNI – **(19 luglio 1751). Giovanni di Tommaso. Casato iscritto nonostante attesti quale unica prova l’ammissione all’Ordine stefaniano per giustizia del figlio di una sorella del comparente [IX, 9].
COMPARINI (CARRO – DRAGO S. SPIRITO – LION ROSSO)
COMPARINI DELLA SCALA (LION ROSSO)
COMUCCI DI S.PIERO A SIEVE (CHIAVI)
COMUNELLI (CHIAVI)
CONCINI (CHIAVI)
CONSOLINI MAGNANINI (SCALA)
CONSORTI (LION BIANCO)
CONTALBERTI (CARRO)
CONTI (DRAGO S. SPIRITO – LION D’ORO – SCALA)
CONTI DAL BUCINE (FERZA)
CONTI DA S. MINIATO (LION D’ORO)
CONTI DA SPALIENA (UNICORNO)
CONTI DEL LION NERO (DRAGO S. SPIRITO)
CONTI DEL NICCHIO (LION BIANCO)
CONTRI (LION D’ORO)
CONVENEVOLI (LION BIANCO)
COPPI (UNICORNO)
COPPINI (FERZA)
COPPINI DELLE RUOTE (UNICORNO)
COPPINI DELLA SCALA (SCALA)
COPPOLI – **(5 gennaio 1752). Marchese cavaliere Francesco. L’ascrizione alla classe patrizia è in virtù delle presenze nell’Ordine stefaniano (si inizia la descrizione dal primo cavaliere della famiglia, vestito nel 1607) e del possesso del feudo di Monte Fellonico547 [II, 9].
547 Titolarità della cittadinanza fiorentina per rescritto del 29 aprile 1641. Numerose presenze nell’Ordine di S. Stefano come cavalieri per giustizia e anche come gran contestabile. Diploma granducale del 1618 di infeudazione del marchesato di Monte Fellonico, nello Stato di Siena, poi rinnovato in epoche successive fino al 1738. Fede pubblica attestante l’appartenenza al patriziato di Perugia.
COPPULA (LION D’ORO)
CORATI (DRAGO S. SPIRITO)
CORBINELLI (NICCHIO)
CORBOLANI (LION NERO)
CORBIZZI (CHIAVI)
CORBOLI – **(28 luglio 1760). Lorenzo e fratelli. Ritenuti idonei grazie all’ammissione per giustizia nell’Ordine di S. Stefano548 [XIII, 6].
548 Si allegava anche un diploma di Cosimo II del 1615, dove si dichiarava la nobiltà di due ascendenti del comparente nel conferire loro una commenda stefaniana, ma la valutazione di questo documento suscitò notevoli perplessità da parte della deputazione.
CORDELLI (FERZA)
CORDELLI DEL VAIO (LION BIANCO)
CORDINI (LION D’ORO)
CORESI (LION D’ORO)
CORETTI (LION NERO)
CORNACCHINI (DRAGO S. SPIRITO)
DEL CORNO (NICCHIO)
DEL CORONA (FERZA)
CORSALI (VAIO)
CORSELLI (LION NERO)
CORSELLINI (SCALA)
CORSI BUE – (LION NERO – CHIAVI)
CORSI DA S.GODENZO (VAIO)
CORSI DEL LION BIANCO (LION BIANCO)
CORSI DELLE RUOTE (RUOTE)
CORSI – **(1° marzo 1751). Marchese Giovanni e Cosimo. Diploma conferito da Filippo IV di Spagna nel 1623 con cui investiva il casato del titolo di marchese e del feudo di Caiazzo. Presenze per giustizia nell’Ordine di Malta. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche attestate dal 1422, ma si inizia la descrizione da Jacopo di Simone, uno dei dodici Buonuomini nel 1508 [V, 22].
CORSINI – **(24 maggio 1751). Principe don Bartolomeo. Residenze nelle maggiori magistrature pubbliche. Titolo di marchese conferito nel 1644 dal granduca Ferdinando II con la titolarità del feudo composto dai due castelli di Laiatico e di Orciatico549 [II, 10].
549 Diploma del 1739 di Filippo V di Spagna di conferimento del titolo di «grande di Spagna di prima classe». Diploma di patrizio veneziano conferito dal Maggior Consiglio del 23 luglio 1730. Prima residenza nel gonfalonierato nel 1368 Diploma del 1739 di Filippo V di Spagna di conferimento del titolo di «grande di Spagna di prima classe». Diploma di patrizio veneziano conferito dal Maggior Consiglio del 23 luglio 1730. Prima residenza nel gonfalonierato nel 1368 e nel 1390 come legum doctor. Significativo quanto espresso nel decreto del Peruzzi: «Credo molto onorifica a questa patria l’ammissione alla classe di patriziato di tale cospicua famiglia», principiando la descrizione da Filippo, risultato squittinato per risiedere in un ufficio pubblico per la Maggiore nel 1524.
CORSINI DA BARBERINO (DRAGO S. GIOVANNI)
CORSINI OGGI DEL DRAGO (S. GIOVANNI DRAGO S. GIOVANNI)
DI CORSO OGGI CORSI (CHIAVI)
CORTESI (LION ROSSO – VIPERA)
CORTI (LION D’ORO – UNICORNO)
CORTIGIANI (VAIO)
COSCI FERZA – (RUOTE)
COSIMI (NICCHIO)
DALLA COSTA (SCALA)
COVERELLI (FERZA)
COVERI (LION NERO)
COSI DEL VOLLIA – **(20 marzo 1790). Cavaliere Giovanni Vincenzio. La deputazione aveva inizialmente negato l’ammissione in mancanza della prova delle residenze continuate per il tempo prescritto dei duecento anni [LXV, 6].
COVONI – **(23 agosto 1751). Capitano Orazio. Si descriva alla classe ad iniziare dalla residenza nel priorato del 1500550 [V, 23].
COVONI – **(19 aprile 1751). Cavaliere priore Francesco. Ammesso in virtù dell’apprensione d’abito stefaniano per giustizia [V, 24].
COVONI BETTONI MILANESI – **(1° aprile 1751). Giovanni Battista e fratelli. Ammessi in virtù dell’apprensione d’abito stefaniano per giustizia551 [V, 25].
551 Bettoni e Milanesi sono due famiglie ormai estinte delle quali questo ramo della famiglia Covoni aveva assunto l’obbligo di portare arme, nome e di succedere nei loro fidecommissi. La deputazione fece chiedere maggiori informazioni relativamente all’assegnazione di questi due benefici.
CORTIGIANI (VAIO)
CREMONCINI (FERZA)
CRESCI (LION ROSSO – VAIO)
CRESTINI (DRAGO S. GIOVANNI)
CRISTIANI (DRAGO S. SPIRITO)
CRISTIN (LION D’ORO)
CRISTOFANI (LION D’ORO)
CRIVELLINI (VIPERA)
CROCINI (LION D’ORO) – (DRAGO S. SPIRITO)
CUPERS (LION D’ORO)
CURRADI (DRAGO S. SPIRITO)